Quando si parla di alimentazione vegana, non è raro che le cose si scaldino. I favorevoli sostengono il benessere degli animali e l’ambiente, mentre gli oppositori sostengono che le mucche producono latte e le galline depongono uova in ogni caso e che una dieta priva di carne non è salutare.
Enneatech si impegna a ridurre al minimo la propria impronta ecologica, per questo il nostro team è particolarmente interessato alle questioni ambientali. In occasione di un evento, abbiamo quindi voluto scoprire come l’aspetto della sostenibilità possa essere realizzato anche al di fuori di un’attività commerciale attenta all’ambiente, ad esempio nella cucina vegana.
Il nostro invito al corso di cucina ha suscitato reazioni diverse: Alcuni dipendenti erano interessati e pieni di aspettative, altri erano scettici e riservati. Tuttavia, la maggior parte di loro era aperta all’idea.
Il 14 giugno è arrivato il momento: Enikö Ore-Mousavi, nutrizionista e cuoca appassionata, ha aperto le porte dell’Oriente al nostro team. Ci ha portato per una sera nella cultura persiana e ci ha fatto conoscere la cucina vegana. Ma prima di riempire i nostri stomaci brontolanti, ci ha nutrito di informazioni:
15.000 litri di acqua e 12 chili diCO2
Ecco quanta acqua è necessaria e quantaCO2 viene rilasciata per produrre solo 1 kg di manzo. In confronto, le patate producono circa 0,6 kg diCO2 e 250 litri di acqua per chilogrammo. Queste cifre sono solo uno dei fattori dell’impronta di carbonio della produzione alimentare animale. Tuttavia, parlano un linguaggio chiaro e sono un argomento convincente per ripensare i consumi.
Naturalmente, ogni tipo di dieta presenta vantaggi e svantaggi. Alcuni partecipanti al corso hanno espresso il timore di una mancanza di nutrienti se si evitano completamente i prodotti animali. Stephanie Duchna afferma: “Eni ha sfatato in modo impressionante la nostra obiezione che questa forma di alimentazione porti a sintomi di carenza. Naturalmente ci sono alcuni aspetti da considerare, ma una dieta a base vegetale può essere sana ed equilibrata”.
Dopo questa deviazione su fatti e cifre, siamo stati divisi in squadre. Ogni gruppo era responsabile di un piatto. Il menu comprendeva nomi eufonici ed esotici come: Borani, Kashk‑o Bademjan, Khoreshte Karafs, Shole Zard. Dietro a questi nomi si nascondevano una salsa di spinaci e yogurt con curcuma e tofu morbido, un piatto di melanzane decorate con menta e noci, un brasato con sedano, brandelli di soia, lime secco, pepe rosa e cannella.
“L’evento culinario ci ha mostrato i benefici di una dieta a base vegetale e abbiamo imparato a conoscere gli alimenti alternativi. È stato anche bello poter vivere di nuovo un’esperienza condivisa con i nostri colleghi dopo un lungo periodo di lavoro a distanza. Tutti ne sono stati felici”.
Artur Lange, Direttore operativo
Poi è arrivato il momento di mettersi all’opera, con tanti ingredienti freschi…
Abbiamo sfrigolato, brasato, cotto e steso le prelibatezze con maestria sui piatti. La stanza era piena di aromi meravigliosi. I colori erano vivaci, le immagini accattivanti, i sapori intensi, gli aromi invitanti e il cibo vario: una delizia per il corpo e per l’anima.
Il riscontro è stato altrettanto positivo. Il partecipante al corso Artur Lange ha dichiarato: “L’evento culinario ci ha mostrato i benefici di una dieta a base vegetale e abbiamo imparato a conoscere gli alimenti alternativi. È stato anche bello poter vivere di nuovo un’esperienza condivisa con i nostri colleghi dopo un lungo periodo di lavoro a distanza. Tutti ne sono stati felici”.
In ogni caso, i piatti erano un’esperienza culinaria. Con un po’ di fantasia e le spezie giuste, puoi creare piatti vegani deliziosi e salutari. Con l’evento culinario abbiamo conquistato anche gli irriducibili carnivori. E che l’alimentazione vegana non deve essere per forza noiosa. Quella che un tempo era considerata una forma di alimentazione estrema, oggi gode di una crescente popolarità.
Cosa rimane della serata? Il ricordo di sapori e aromi intensi, di spezie affascinanti e di ricette da cucinare che stuzzicano l’appetito per altri piatti vegani.
